Come evolveranno gli spazi commerciali? Lo abbiamo chiesto a Maurizio Favetta, architetto e designer, con il quale abbiamo studiato, analizzato e abbiamo individuato le nuove strade dell’arredo negozi oltre che le sorti vere e proprie dei negozi del futuro.
Immagino il negozio del futuro come un sistema di flagship store informativi e interattivi, in cornici ambientali virtuali, dove saranno presenti i soli prodotti icona in cornici espositive sempre più accattivanti. Nel nuovo arredo negozio spariranno le esperienze interattive troppo fisiche a favore del rapporto fra il proprio smartphone e lo spazio. In questi contesti che sembrerebbero depenalizzare il punto vendita, sono convinto che invece il suo ruolo sarà al contrario determinante per evidenziare con chiarezza la forza del brand.
Il segreto è quello di riuscire a rubare il tempo mentale delle persone, che occupate sempre di più in pensieri trasversali, pongono poca attenzione ad eventi visivi poco stimolanti. Un aspetto che ribadisco continuamente e sul quale mi concentro nella progettazione è la “consuetudine rinnovata”: l’eccesso di entertainment in un punto vendita è interessante ma avrà un tempo di fruizione limitato.
In futuro ritengo che tra le tecnologie irrinunciabili ci sarà assolutamente il led screen integrato sapientemente all’architettura. Ormai un semplice schermo che passa immagini è obsoleto. Servirà quella che io chiamo “interactive delight”, l’interattività dolce. Sistemi di ingaggio interattivo senza complicazioni, un gioco di simulazione e mistero, che permetta alle persone di entrare in una dimensione cinematografica. Non solo un arredo negozio ma nel nuovo mondo del retail il pubblico vuole essere al centro della scena. Come disse già negli anni ‘50 Andy Warhol “un giorno tutti avranno la possibilità di essere famosi almeno per quindici minuti”. Ed è proprio ciò che sta accadendo ora attraverso il mondo virtuale. Posso dire con certezza: “Il Caos è bello e interessante se sai dominarlo”.