Per chi ha intenzione di ristrutturare casa, destreggiarsi fra i diversi bonus fiscali può essere un’impresa. Fra bonus mobili, bonus 110%, agevolazioni fiscali, errate convinzioni e molta confusione generale, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Con il decreto legge n°34 dello scorso maggio 2020 in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19 (il cosiddetto “Decreto Rilancio”) sono stati introdotti importanti vantaggi fiscali per i privati che desiderano ristrutturare casa. Con la Legge di Bilancio 2022 le agevolazioni sono state prorogate, modificando in parte importi e scadenze. Prima di entrare nel dettaglio delle agevolazioni previste dal Decreto Rilancio, è necessario sottolineare che usufruire dei bonus fiscali non significa ristrutturare casa gratis. Le regole da seguire sono molte - e spesso difficili da interpretare - così come i parametri da rispettare. Vediamo insieme i principali punti da tenere a mente riguardo i bonus fiscali previsti per le ristrutturazioni.
Cosa è possibile finanziare con il Superbonus 110%?
L'art. 119 del Decreto Rilancio indica la possibilità di portare in detrazione il 110% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, da ripartire in quattro o cinque quote annuali di pari importo (a seconda dell’anno in cui sono state fatte le spese). La legge di Bilancio 2022 ha prorogato l’agevolazione, prevedendo una diversa suddivisione della detrazione spettante: il 70% per le spese sostenute nel 2024 e il 65% per le spese sostenute nel 2025. La detrazione è riconosciuta nella misura del 110%, da ripartire in 5 quote annuali di pari importo, per la spesa sostenuta dal 1° luglio 2020 fino al 30 giugno 2022, e in 4 quote annuali di pari importo per la parte di spesa effettuata nell’anno 2022.
Il Superbonus previsto dal Decreto Rilancio è valido per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici e va ad aggiungersi alle detrazioni già previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (il cosiddetto Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (meglio conosciuto come Ecobonus).
Il Decreto Rilancio distingue due tipologie di interventi di ristrutturazione che possono avvalersi del beneficio fiscale, dividendoli in interventi trainanti e interventi aggiuntivi:
- interventi di isolamento termico sugli involucri
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
- interventi antisismici
Quali regole vanno applicate per usufruire del Superbonus?
La regola generale è che i diversi interventi garantiscano il miglioramente di due classi energetiche certificate tramite il certificato energetico APE. È inoltre necessario intervenire almeno sul 25% dell’intero edificio e sottostare ad alcuni parametri legati alla tipologia di abitazione: sono ad esempio escluse dal super bonus le abitazioni di tipo signorile, le ville, i castelli e i palazzi storici. Sono esclusi dal superbonus gli interventi per l’acquisto di arredamento e mobili, pitture, cartongessi, ristrutturazione di bagni, che invece possono accedere ad altri incentivi. I massimali di spesa e le specifiche condizioni sono definiti in base al tipo di intervento e sintetizzati in questa guida messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Come avviene la detrazione che deriva dal Superbonus 110%?
La detrazione del Superbonus può avvenire in tre distinte modalità:
- Attraverso la dichiarazione dei redditi, con la classica detrazione fiscale. Saranno detratti i costi dei lavori eseguiti + il 10% negli anni successivi alla ristrutturazione;
- Con sconto in fattura, richiesto direttamente al fornitore dei servizi (tipicamente l’impresa che si occupa degli interventi di ristrutturazione). L’impresa potrà a sua volta utilizzare direttamente il credito d’imposta in compensazione in F24 o potrà cederlo a qualunque altro soggetto.
- Tramite cessione del credito alla banca, che in cambio rilascia la liquidità necessaria per coprire le spese di ristrutturazione.
Quali sono i documenti necessari per accedere al bonus 110%?
Per evitare di incorrere in errori o sanzioni, il consiglio che ti diamo è quello di affidarti sempre a dei professionisti e a delle imprese che garantiscano un corretto espletamento di tutte le pratiche burocratiche. I documenti principali che dovrai presentare per accedere al Superbonus sono:
- Attestato di prestazione energetica (APE) prima dell’inizio dei lavori;
- Attestato di prestazione energetica (APE) dopo la fine dei lavori;
- Protocollo di Asseverazione, per interventi antisismici e di efficientamento energetico. Questo documento, redatto da un tecnico abilitato, attesta i requisiti tecnici sulla base del progetto e della effettiva realizzazione.
- Visto di conformità che può essere rilasciato da un CAF o da un commercialista.
Ti ricordiamo che anche le spese sostenute per il rilascio di tutte le precedenti documentazioni sono detraibili.
Gli altri bonus fiscali
Oltre al Superbonus 110% sono previste anche altre agevolazioni fiscali relative al settore abitativo da tenere in considerazione quando si vuole arredare o ristrutturare casa. La legge di Bilancio 2022 ha prorogato la validità di questi bonus, che possono quindi essere utilizzati per rimettere a nuovo la nostra abitazione.
- Bonus Ristrutturazione 50%: per i lavori di ristrutturazione fino al 31 dicembre 2024 vengono ancora applicate le detrazioni Irpef al 50%. Il limite di spesa è fissato a 96.000 euro per ogni unità immobiliare oggetto della ristrutturazione, che può riguardare anche parti comuni di edifici condominiali. A partire dal 2025 la detrazione passerà al 36%, con limite di spesa di 48.000 euro, sempre da ripartire in 10 quote annuali.
- Bonus Mobili, valido per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Questo bonus prevede la detrazione Irpef del 50% per un importo massimo di 10.000 euro (limite di spesa valido per il 2022 - per il 2021 il tetto di spesa era di 16.000 euro) che si ridurrà a 5.000 euro per il 2023 e 2024, sempre da ripartire in dieci quote annuali di pari importo. Usufruendo dell’agevolazione è possibile acquistare letti, tavoli, armadi, cucine e grandi elettrodomestici come lavatrici o frigoriferi. L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione una guida, consultabile a questo indirizzo.
- Bonus Facciate, che prevede la detrazione d’imposta pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 e nel 2021 e la detrazione del 60% per le spese del 2022 per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura. Anche in questo caso la detrazione sarà ripartita in 10 quote annuali di pari importo, e non sono previsti limiti massimi di spesa.
- Sisma Bonus, per detrarre le spese sostenute per realizzare interventi antisismici per un importo massimo di spesa di 48.000 euro. La detrazione prevista è del 36%, da ripartire in 10 quote annuali. Qui è possibile scaricare la guida dell’Agenzia delle Entrate.
- Bonus Verde per le spese sostenute per la sistemazione di aree scoperte private, recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi o realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. La detrazione prevista è del 36% su un importo massimo di 5.000 euro, ripartita in dieci quote annuali.
Come hai visto le possibilità e le agevolazioni fiscali disponibili per gli interventi di ristrutturazione degli immobili sono molte. Affidati sempre ad un professionista e a imprese certificate che ti sappiano orientare e aiutare nel complesso mondo delle detrazioni fiscali, per realizzare tutti gli interventi con serenità e godere finalmente della casa dei tuoi sogni.
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